Secondo quanto emerge da uno studio condotto da SAP, che ha coinvolto 1.000 persone di età diverse, con l’intento di rilevarne e analizzarne il comportamento nel periodo dello shopping natalizio, l’inflazione e l’incremento generalizzato dei prezzi di beni e servizi sta portando i consumatori a cambiare le loro abitudini d’acquisto, accelerando un trend e una trasformazione che già s’intravedeva ed era stata registrata nel pieno della pandemia di Covid-19.
La ricerca ha evidenziato che il 65% dei consumatori è intenzionato a ridurre le spese per lo shopping di Natale. In particolare, sono stati i consumatori appartenenti alla “Generazione Z” e ai “Millennial” a mostrare una spiccata tendenza al risparmio. Il 69% degli intervistati della “Gen Z” e il 76% dei “Millennial” ha dichiarato di voler abbassare il budget da dedicare alle spese natalizie.
Tra i risultati più significativi di questa indagine segnaliamo la sempre maggior influenza del prezzo sulle decisioni d’acquisto dei consumatori: il 73% lo considera come uno dei tre elementi chiave nella scelta d’acquisto, il 45% come il primo e principale elemento. Inoltre, il 54% delle persone coinvolte nel sondaggio sostiene che la recessione e l’aumento dei prezzi li costringerà a scegliere altri luoghi o negozi. Il 39% dichiara di voler puntare su e-commerce e negozi online.
Shopping natalizio: quali sono i settori volti al risparmio?
I settori in cui i consumatori intendono risparmiare sono quelli della ristorazione, dei viaggi, della moda/bellezza e dell’elettronica. Nello specifico, il 61% dei consumatori spenderà meno per pranzi e cene fuori casa, il 51% per viaggi e gite fuori porta, il 46% per prodotti di bellezza, vestiti o capi di abbigliamento, mentre il 37% per dispositivi elettronici. Il 22% sarà costretto a risparmiare anche su beni essenziali e di prima necessità!
Il trend negativo sembra riguardare non solo il periodo natalizio, ma anche le previsioni d’acquisto del prossimo futuro. Gran parte degli intervistati pensa, infatti, che il prossimo anno ci sarà una nuova flessione economica. Il 59% dichiara che, se ciò dovesse effettivamente accadere, ridurrà il budget per la propria spesa.
É interessante notare che anche la fedeltà ad un brand tende a venire meno: soltanto il 19% degli intervistati afferma di voler rimanere fedele ad un marchio nel caso di un incremento dei prezzi, la percentuale scende al 10% tra i cosiddetti Baby Boomers, mentre il 28% si orienterebbe su altri brand più convenienti.
La preoccupazione per la possibile carenza di prodotti
Infine, il sondaggio mette in luce un altro aspetto che incide sulle abitudini d’acquisto dei consumatori: gli intervistati si sono dichiarati preoccupati per la possibile carenza di prodotti in commercio, date le difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime e l’aumento dei prezzi. Questa preoccupazione era già emersa nel corso di uno studio, condotto sempre da SAP, nel 2021, nel periodo pandemico, ma ora questo stato d’animo sembra essere ancora più accentuato. In particolare, l’apprensione riguarda una possibile insufficienza di generi alimentari. Se nel 2021 il 48% degli intervistati si era dichiarato preoccupato per un’eventuale mancanza di prodotti alimentari, in questo momento del 2022 la percentuale sale al 77%. Tra i rappresentanti della Generazione X siamo all’83%, mentre tra i Baby Boomers all’85%. Il 49%, inoltre, mostra preoccupazione anche per una possibile carenza di prodotti per la cura personale e il 36% per la possibile mancanza di farmaci.
In questo scenario piuttosto instabile ed incerto, le aziende devono essere in grado di reagire prontamente alle variazioni delle condizioni di mercato e ai comportamenti d’acquisto dei consumatori. Le soluzioni proposte da SAP, che permettono di digitalizzare i processi di approvvigionamento e centralizzare i dati, rispondono perfettamente alle esigenze di maggiore agilità, velocità, efficienza e flessibilità dei processi aziendali. In particolare, la rete cloud unificata SAP Business Network favorisce la collaborazione tra i partner commerciali della supply chain e una connessione attiva tra tutti i soggetti in gioco. La condivisione centralizzata dei dati assicura una maggiore visibilità e trasparenza in tutte le fasi e le operazioni della catena di approvvigionamento, consente di ottenere tempestivamente le informazioni necessarie per poter pianificare momenti chiave, come quelli dello shopping natalizio, fare stime e previsioni per affrontare con prontezza le turbolenze del mercato, sviluppando maggiore resilienza per il tuo business.
Fonte: https://news.sap.com/italy/2022/12/lo-shopping-natalizio-in-numeri-cosa-pensano-i-consumatori/